
Non appena ha preso dimestichezza con il pianoforte e la chitarra, Giorgio Fornasier ha iniziato subito a comporre sia musiche che proprie canzoni, dai brani sacri da eseguire con il Coro parrocchiale che dirigeva, a canzoni soprattutto d’amore dedicate in modo particolare alla fidanzata Maurizia, che diverrà sua moglie.
Video "Ave Maria di Giorgio"
Scrive sia musca che testi, alle volte anche in lingua straniera a seguito dei viaggi che ha fatto per il suo lavoro, Scrive testi in inglese, tedesco, bulgaro e persino in cinese. Nel mese di ottobre del 1971 si trovava per lavoro a Taiwan e tramite un grande direttore di orchestra suo vicino di appartamento approda alla “China Television” dove esegue la sua composizione “Mia piccola Show Li”, dedicata alla sua insegnante di cinese. Questa è la registrazione audio originale e le immagini sono tratte da un filmato in super 8 di quell’evento:
Video "Uo ai ni"
Una settimana dopo la seconda televisione di Taiwan lo contatta e gli chiede di fare uno special di classici italiani e di cantare una sua composizione “Fiori d’arancio”, che sarà orchestrata dal suo amico Mr. Lee. Anche di questa esecuzione esiste la registrazione audio originale con il filmato in super 8:
Video “Fiori d’arancio”
Nell’autunno del 1972 nasce ufficialmente il duo “I Belumat” con l’amico di lunga data Gianluigi Secco, che durerà fino al 2007.

La costituzione 'ufficiale' del duo 'i Belumat' risale al Settembre del 1972 ancorché, per la defalliance di un coro durante la serata inaugurale del palasport di Belluno, Gianluigi Secco, 'poeta' della serata, propose all'organizzazione di chiamare Giorgio Fornasier che con lui formava già da anni una coppia canora molto informale e atipica che si esibiva per amici, osterie e case di riposo. Al momento della loro esibizione il presentatore chiese di essere informato sull'appellativo del gruppo che, dovendo scegliere seduta stante, scelse il primo e più semplice dei nomi: I Belumat.
I due, si conoscevano da tempo. Per innata predisposizione animavano già le giornate ai campi estivi della colonia giovanile a Palus San Marco di Auronzo; avranno avuto 11 o 12 anni quando hanno cominciato a calcare il palco. Nel medesimo tempo condividevano altre esperienze comuni nel Coro del CTG, prima come coro di montagna e poi come Coro Polifonico al quale sodalizio erano pure associati. Il gruppo, di voci miste si dedicava alla polifonia classica sacra e profana, avendo come straordinario maestro Don Sergio Manfroi. Palestra di buone voci ma soprattutto di amicizie, il coro aveva alla base la voglia di cantare per divertire e consolare se stessi prima di tutti; perciò ogni occasione era buona per trovarsi assieme ed intonare ogni specie di canto.
Come si vede, Gianni e Giorgio non facevano coppia fissa ma si incontravano spesso e la forte singola personalità li metteva in perenne costruttiva competizione in un rapporto di stima ma anche di sfida nei tratti comuni del percorso.

Dopo 35 anni di collaborazione e di successi in Italia e all’estero, nel 2007 il sodalizio si interrompe ed il celebre duo si scioglie su decisione di Giorgio Fornasier, ritenendo esaurito il suo apporto ad un gruppo ormai proiettato per decisione unilaterale verso interessi, obiettivi e direzioni non condivise.
Maggiori informazioni sulla storia de I Belumat e sulla loro produzione si trovano nel sito Soraimar
Giorgio Fornasier avvia con successo una attività concertistica da solo sia in Italia che all’estero, che lo vede protagonista di eventi importanti su repertori variegati che arricchiscono la sua lunga esperienza artistica, come si può leggere nella sezione “Conferenze e Concerti”. Perfettamente autosufficiente sostiene da solo concerti e recitals anche di lunga durata accompagnandosi al pianoforte e alla chitarra. Invitato spesso da Istituti di Cultura Italiana all’estero esegue concerti molto applauditi presentando le serate nelle lingue che conosce o con l’ausilio di libretti o proiezioni delle traduzioni delle sue canzoni.
Giorgio è tornato a comporre soprattutto canzoni di ampio respiro internazionale anche in lingua straniera, una delle quali “Ich auch”, è diventata un grande successo. Compone canzoni legate ad esperienze personali e quindi scrivendone anche il testo, oppure musica testi di autori anche importanti come le poesie di Padre Davide Maria Turoldo. Un esempio di canzone personale è quella scritta in occasione del matrimonio del flglio Redi.
Video "Per Redi"
Nel suo vasto repertorio inserisce anche canzoni di altri colleghi stranieri curandone la traduzione in italiano come la versione di “Estrela do amor” (la stella dell’amore) dell’amico cantautore brasiliano Valmor Marasca:
Video di "Estrela do amor"
Nel 2008 incontra casualmente Diego Stefani, conosciuto come “Il poeta contadino” da Combai (TV), ad un convegno cui partecipava come relatore. Da questo incontro nasce una profonda amicizia ed una collaborazione stretta per il progetto di realizzare un libro che raccolga le più belle poesie di Diego. Giorgio si offre di curarne la trascrizione e le note, affrontando i testi dialettali scritti su appunti frettolosi di Diego, il più delle volte senza punteggiatura. La lettura dei versi di Diego emoziona Giorgio e lo spinge dopo tanti anni di nuovo verso il pianoforte. A causa della crisi con il precedente sodalizio, da molti anni Giorgio non musicava più testi dialettali e pensava di aver esaurito la propria vena creativa.
Inizialmente, affrontare i versi liberi scritti da Diego Stefani è sembrata impresa ardua se non impossibile, ma dopo la prima composizione tutto è diventato più facile e in 40 giorni Giorgio ha musicato ben 14 poesie, che fanno parte di un DVD contenuto nel libro delle pesie del poeta contadino che è in distribuzione.
Diego e Giorgio hanno formato una nuova coppia di coetanei che mettono insieme poesia e musica per riproporre sentimenti e valori sulla base di un vissuto, che può essere punto di riferimento prezioso alle nuove generazioni. Le loro serate hanno un notevole successo e suscitano nel pubblico anche giovane delle forti emozioni. Poesie come “Autuno”, vista come stagione della vita, si fondono nella musica che Giorgio riesce ad estrarre dalle sue emozioni, che poi diventano le emozioni di tutti:
video di “Autuno”